giovedì 25 dicembre 2008

Terminò el 2008 del futbol argentino


Con il titolo d'Apertura vinto dal Boca si è chiuso un'altro anno di calcio in Argentina. Un anno di rivoluzioni e cambiamenti, di sorprese e di conferme, ma anche e soprattutto l'anno di Maradona.
Com'è giusto che sia è doveroso iniziare questa disamina dal River Plate: i Millonarios dopo anni bui sotto la guida tecnica di Passarella sembravano aver trovato il giusto equilibrio con Diego "El Cholo" Simeone. La vittoria netta e meritata nel Clausura aveva il sapore della rivincita e lasciava intravedere un interessante futuro.
Futuro che aveva le sue basi in Carrizo, Ferrari, Abelairas, Fernandez, Buonanotte e Falcao. Gli uomini determinanti nella conquista del titolo, quelli che l'Argentina gli invidiava e l'Europa desiderava.
Era forse dai tempi di Mascherano e Lucho Gonzalez che a Núñez non ci si sentiva cosi forti, eppure è bastato perdere Carrizo e Ortega per cancellare 6 mesi di dominio e iniziare un ciclo orrendo per il River.
L'eliminazione dalla Libertadores per mano del San Lorenzo, quella dalla Sudamericana per mano del Chivas e l'ultimo posto nell'Apertura 2008 hanno gettato i tifosi nello sconforto e fatto perdere il posto ad un Simeone ridimensionato dopo le lodi ricevute a iosa per la vittoria nel Clausura.
Si ripartirà ancora una volta da Buonanotte in campo e dal Nestor "Pipo" Gorosito in panchina per sperare di risollevare le sorti di una squadra visibilmente allo sbando e chissà che il 2009 non porti il tanto atteso debutto in Primera del "Coco" Lamela che con i suoi 17 anni porterebbe un'ondata di entusiasmo e freschezza ad una squadra stanca e demotivata.
Se a Núñez dopo aver goduto sono arrivate solo lacrime, alla Boca si sono vissute sensazioni opposte.
Il primo semestre è servito a Ischia per rimettere in piedi una squadra che con la sconfitta di Yokohama al cospetto del Milan aveva perso molte delle sue certezze.
Il "Pelado" ha lavorato bene all'inizio e il secondo posto nel Clausura lasciava intravedere interessanti sviluppi nel secondo semestre anche perchè come sempre gli xeneizes hanno concentrato maggiormente le loro attenzioni sulla Copa Libertadores.
Copa che è sfuggita di mano al Boca in semifinale, contro i brasiliani del Fluminense che dopo aver pareggiato per 2-2 in Argentina hanno fatto valere la legge del Maracanà al ritorno con un inequivocabile 3-1 che ha estromesso i campioni in carica dalla manifestazione.
La seconda parte di stagione alla Casa Amarilla è stata intensa è soddisfacente dal punto di vista sportivo, ma triste dal punto di vista umano.
Prima il grave infortunio di Palermo, poi i continui problemi di pubalgia di Palacio, la stanchezza di Riquelme, il siluramento di Caranta e altre vicissitudini che hanno costretto Ischia a fare di necessità virtù.
Il tecnico boquense senza esitazione ha lanciato in prima squadra i vari Viatri, Noir, Gaitan, Forlin, Mouche, Garcia, Roncaglia, ecc...., tutti ragazzi del vivaio che hanno tenuto in vita le speranze di gloria xeneizes.
Ragazzi che avevano fatto orgogliosamente dire al presidente Pompilio che il settore giovanile del Boca è il migliore del Sud America.
La prematura scomparsa di Pompilio è stata una delle parentesi più amare di questo 2008 alla Boca e ha dato forse la carica per riprendere il San Lorenzo capolista che a poche ore dal Superclasico del Monumental aveva raggiunto addirittura 11 punti di vantaggio sulla seconda.
La vittoria del Superclasico è stata la molla che ha dato una svolta alla stagione. Novembre è stato il mese dell'aggancio e del sorpasso in vetta, ma poi il passo falso di Mar del Plata ha dato il là ad un epilogo da fantascienza.
Il Triangolare che ha messo di fronte Boca, San Lorenzo e Tigre è stato un avvenimento unico e forse irripetibile che ha confermato l'assoluta spettacolarità del calcio albiceleste.
La vittoria del Boca grazie alla differenza reti è stata l'apoteosi per Ischia e i suoi che hanno conquistato un titolo che forse avrebbe meritato il Tigre.
Questo 2008 infatti ha confermato "Los matadores" come grande realtà del panorama sudamericano e consacrato il tecnico Diego Cagna come uno dei migliori allenatori emergenti a livello mondiale.
Il Tigre ha perso il campionato per 1 solo gol, dopo aver chiuso la temporada con 39 punti e con le vittorie su Boca e San Lorenzo, oltre che contro un derelitto River Plate.
Le stelle non sono mancate e sono sbocciati anche nuovi prospetti che diranno la loro negli anni a venire. Su tutti i canterani del Lanus, Salvio e Blanco che con le loro giocate hanno permesso al Granate di realizzare un'altra stagione memorabile.
Ma vale la pena ricordare l'elegante centrale difensivo del Boca Forlin, il nuovo Tanque Viatri, "El Pitu" Barrientos del San Lorenzo, il volante Rinaudo del Gimnasia, il tornante destro Angeleri dell'Estudiantes, "El Papu" Gomez dell'Arsenal, Cristaldo del Velez, Zuculini e Maxi Moralez del Racing Avellaneda, il bomber del Tigre Morel, ecc....
Quest'anno ha segnato anche un ridimensionamento dei club argentini nelle competizioni Sudamericane che li avevano visti assoluti protagonisti e dominatori nel 2007 con il Boca vincitore della Libertadores e l'Arsenal de Sarandi campione in Sudamericana.
Stavolta l'unica squadra albiceleste a salvare l'onore è stato l'Estudiantes di Astrada che ha perso in finale di Sudamericana contro lìInternacional di Porto Alegre.
Le altre invece, chi più chi meno hanno collezionato brutte figure e delusioni in serie soprattutto nella Libertadores che ha visto ancora una volta una brasiliana in finale.
Seppur sconfitto il Fluminense ha confermato una tendenza che vede da 4 anni una rappresentante verdeoro in finale nel massimo torneo continentale.
Come detto in apertura però questo sarà ricordato come l'anno di Diego Armando Maradona Ct della Nazionale argentina di calcio.
Un evento più volte vicino al realizzarsi in passato che però è sempre sfumato. Sembrava una conclusione cosi logica, cosi scontata, eppure prima Bielsa, poi Pekerman e infine Basile erano stati preferiti al grande Diego che a causa della sua complicata vita privata non era mai stato preso seriamente in considerazione dall'AFA.
Le ultime deludenti uscite della selecciòn del "Coco" Basile hanno però convinto Julio Grondona a sostituire l'ormai ex selezionatore con "El pibe de oro".
In molti hanno storto il naso al momento della sua nomina, poco convinti delle sue reali capacità di allenatore. Alcuni hanno parlato di un ruolo da prestanome con Bilardo vero selezionatore.
Dopo le difficoltà iniziali legate al non idilliaco rapporto tra Maradona e Grondona, il matrimonio tanto atteso si è consumato e il grande Diego al suo debutto sulla panchina della nazionale ha sconfitto per 1-0 la Scozia a Glasgow.
Se questo legame sarà duraturo e vincente solo il tempo potrà dirlo e in questo il 2009 che sta per iniziare avrà un ruolo decisivo tanto nel bene quanto nel male per le sorti del Diego che da giocatore ha fatto sognare una nazione intera e ora da allenatore ha tutto il diritto di vivere il suo sogno, almeno la gratitudine gli è dovuta.

The Special One

SCRITTO DA Tanzillo Massimo

Nato a San Felice a Cancello (CE) il 21/01/1986, è Direttore di Generazioneditalenti.com e Founder/Scout's Coordinator di X10 Scouting s.r.l.s. Ha ideato e creato l'intero progetto di GT ed è inoltre membro attivo dello staff organizzativo del torneo giovanile Trofeo Shalom. Recano la sua firma gli articoli dell'apprezata rubrica "La carica degli stranieri" sul sito ufficiale della Gazzetta dello Sport. E' Giornalista iscritto all'albo e presenta studi scientifici essendo Tecnico Biotecnologo Industriale e laureato in Biologia presso l'Università "Federico II" di Napoli. Sito ufficiale: www.massimotanzillo.eu

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