Chi tra questi cinque grandi campioni del calcio è attualmente il più forte al mondo? Ibrahimovic, Kakà, Messi, Cristiano Ronaldo o Fernando Torres (in rigoroso ordine alfabetico), chi tra loro è il numero uno assoluto in questo momento? Scopriamolo analizzando pregi e difetti dei suddetti calciatori in questione.
Partiamo da Zlatan Ibrahimovic.
Pro: lo Svedese è il prototipo del calciatore moderno, abbina classe e tecnica sopraffina ad una struttura fisica imponente. E' elegante e forte fisicamente al tempo stesso. E' un leader nato, un trascinatore, un grande uomo squadra. Negli ultimi due anni ha condotto l'Inter a suon di goal e assist preziosi alla conquista di due Scudetti e due Supercoppe Italiane. Sa giocare sia da prima punta, sia da seconda (ruolo che predilige), si sa muovere ed è difficilissimo da marcare. Bravo sia nel calciare con il piede destro (il favorito), sia con il sinistro. Bravo sia in fase realizzativa, sia in quella di rifinitura.
Contro: se in Italia non c'è alcun dubbio che Ibra sia un Campione decisivo per le fortune della propria squadra, a livello Europeo la musica cambia. Sia in Champions che in Nazionale lo Svedese incide davvero poco. Addirittura con la maglia del proprio Paese è rimasto a secco di goal per ben un anno e mezzo, mentre nel massimo torneo continentale per club Ibra non è mai risultato decisivo nei match ad eliminazione diretta, quelli che contano per andare in finale. E ciò pesa molto, perchè per essere il più forte bisogna giocare allo stesso modo sia in campionato che in coppa, e Ibra attualmente non lo fa. Gli manca dunque solo la consacrazione internazionale. La sfida contro il Manchester United di Cristiano Ronaldo (in programma fra due settimane) ci chiarirà molti dubbi...
Passiamo a Kakà.
Pro: il Brasiliano abbina tecnica e resistenza fisica non indifferenti. Bravo nel creare la superiorità numerica saltando l'uomo grazie ad una progressione impressionante, Kakà è sia un grande assist-man, sia un buonissimo realizzatore (il titolo di capocannoniere della Champions di due anni fa ne è la prova). Tecnica, velocità, precisione di tiro, assist al bacio, sono le sue qualità più importanti. Ma il Brasiliano è anche un leader, un uomo spogliatoio e un beniamino dei tifosi, per quell'aria da bravo ragazzo che possiede e per il comportamento che tiene dentro e fuori dal campo. Dei cinque è sicuramente quello che a livello di club ha vinto di più.
Contro: forse il Kakà di due stagioni fa era davvero il più forte al mondo, ma ora come ora non è più il giocatore devastante che prendeva palla e si involava come un treno verso la porta segnando e sfornando assist invitanti per i compagni di reparto. Prima era più trequartista, ora gioca più da punta. Rispetto al passato è meno decisivo, specialmente nel Milan, dove adesso divide la scena con i vari Pato e Ronaldinho, mentre prima era senza dubbio il perno di ogni manovra rossonera. E' pur sempre un grandissimo, ma forse ora come ora non è il numero uno...
Lionel Messi
Pro: talento purissimo, classe, velocità, freschezza atletica, dribbling, a tratti Lionel Messi è devastante. Ha un mancino che incanta, segna e fa segnare, diverte e fa divertire. Quando parte palla al piede da destra è infermabile, crea panico e scompiglio ogni volta che punta l'uomo. Non è un gigante in altezza (solo 1 metro e 69 cm.), ma in campo è un mostro. Dalla sua ha l'età: è un classe '87, ha solo 21 anni (22 a giugno), ha tempo e ancora notevoli margini di miglioramento. Sta migliorando anche con il piede meno forte (il destro). In questa stagione sta davvero impressionando per qualità di giocate e per continuità di prestazione (negli anni passati era stato fermato da qualche problemino fisico di troppo). E' decisivo nelle partite che contano. Ha vinto già quasi tutto nella sua giovane carriera (gli mancano solo l'Intercontinentale e il Mondiale), sta diventando pian piano il leader del Barça e della Seleccion Argentina, ma soprattutto sta onorando alla grande l'etichetta di "erede di Maradona". E non è poco a soli 21 anni...
Contro: la fragilità fisica. A parte quest'anno nelle precedenti stagioni Leo è stato fermato troppe volte da infortuni muscolari, che ne hanno frenato l'ascesa repentina. A penalizzarlo però a volte è anche l'altezza: contro avversari forti dal punto di vista fisico rischia di soffrire (anche se Leo ha dimostrato di saper sopperire al limite fisico grazie ad un talento purissimo). Con il piede destro gioca pochissimo, ma sta migliorando anche sotto questo aspetto.
Cristiano Ronaldo
Pro: il Portoghese ha tecnica, forza fisica, corsa, senso del goal, dribbling, tiro. Calcia benissimo sia con il destro che con il sinistro. E' migliorato molto anche nei colpi di testa e nei calci piazzati dalla lunga distanza. A livello di club col Manchester Utd ha già vinto tutto quello che c'era da vincere, gli manca solo un'affermazione con la propria nazionale (vedi alla voce occasione persa a Euro 2004 e 2008). Sa giocare bene sia sulla fascia destra, che su quella sinistra, nasce come ala, come assist-man, ma nelle ultime due stagioni ha impressionato per costanza e regolarità assidua in zona goal (lo scorso anno ha segnato ben 42 goal tra Premier e coppe varie col ManU). E' un leader nato, molto carismatico, se ti punta palla al piede sono dolori. La sua struttura fisica gli permette di affrontare qualunque tipo di avversario gli si presenti difronte (per informazioni chiedere ad Essien del Chelsea, che non avevo mai visto così in difficoltà come nella finale di Champions a Mosca, dove Cristiano lo ha letteralmente ridicolizzato con finte, controfinte e giocate d'autore). E' nel pieno della sua maturità, sia umana che calcistica. Col tempo è diventato più concreto. Vederlo giocare è un piacere per gli occhi.
Contro: a volte è troppo narcisista. Spesso si specchia troppo in se stesso, risultando al quanto irridente nei confronti degli avversari. Anche se è diventato più concreto, a volte torna quello sprecone e fumoso dei primi tempi, cercando più il colpo ad effetto e la giocata bella (ma fine a se stessa), che quella più efficace e risolutoria. Se non in serata rischia la figuraccia, poichè si intestardisce troppo e non collabora con la squadra e con i compagni, tornando l'egoista innamorato solo del pallone e dei numeri dei tempi di Lisbona.
Fernando Torres
Pro: "El Niño" è senza dubbio uno degli attaccanti più forti e completi al mondo. E' una prima punta, elegante e concreta al tempo stesso. Fa della velocità e della rapidità d'esecuzione le sue armi più pericolose. Bravo anche di testa, gioca molto con la squadra. Segna goal belli ed importanti (vedi super goal contro l'Arsenal in Champions), ma è abile anche come opportunista. Attaccante più che completo, destro o sinistro per lui non fa differenza. Tecnicamente validissimo, sa essere decisivo nelle occasioni che contano (per informazioni chiedere alla Germania castigata in finale all'ultimo Europeo proprio da un suo meraviglioso goal). Con il trasferimento in Premier al Liverpool di Rafa Benitez ha trovato quella continuità di prestazione (e di reti) che all'Atletico gli era mancata in talune circostanze. Partecipa molto all'azione, dà sempre una mano ai compagni, ma soprattutto sa essere letale negli ultimi sedici metri come pochi al mondo.
Contro: talune volte il fatto di essere troppo "bravo ragazzo" lo limita un po'. Forse è un po' fragile caratterialmente, o meglio è troppo timido. Ad inizio carriera si diceva segnasse troppo poco per essere una prima punta (non andava mai oltre i 14/15 goal l'anno), poi al Liverpool è esploso. Non è uno che parla molto, e forse questo lo penalizza. Fisicamente non è un gigante (è sì 1 metro e 86 cm, ma è un po' magrolino e poco robusto). Ha vinto solo l'Europeo, col Liverpool deve dimostrare di poter vincere la Premier (che ad Anfield manca da ben 19 anni) e la Champions (l'anno passato solo semifinale contro il Chelsea).
Bene questi sono i miei giudizi, diciamo che tutti e cinque sono senza dubbio Campioni di livello assoluto, ma uno solo può essere il numero 1. Se devo essere sincero io ho una piccola preferenza per Lionel Messi, giocatore che mi fa uscire pazzo da morire quando lo vedo giocare, ma anche gli altri quattro sono tra i miei preferiti nel panorama calcistico mondiale di oggi.
Ora tocca a loro dimostrare sul campo chi è il più forte in assoluto...
giovedì 12 febbraio 2009
Chi è il più forte?
Francesco Tusi
SCRITTO DA
Francesco Tusi
Nato a Pescara il 21-01-1989, studente presso la facoltà di Scienze e tecnologie della comunicazione dell'università La Sapienza di Roma. Ex calciatore a livello giovanile e dilettantistico, ama il pallone fin da bambino, ma è anche un grande appassionato di sport in generale.Collabora con Generazione di Talenti dal Febbraio 2009 come redattore di rubriche sulla Serie A, la Champions League e come inseritore di profili. Per il blog si è occupato anche di Nazionale e Mondiali 2010. Sempre grazie a GT collabora inoltre con RadioSportiva.