Biscardi cià raggione. Il titolo è sgrammaticato, come il conduttore del celeberrimo Processo. Ma è indubbio che la moviola in campo, ormai, sia necessaria. Ieri, nell’ennesima giornata nera, anzi, nerissima, degli arbitri, il protagonista – in negativo, ovviamente – è stato Stefano Farina, 46enne direttore di gara. In Torino-Milan ha negato un solare rigore ai rossoneri, non vedendo un clamoroso «mani» di Pratali sul destro di Ronaldinho, salvo poi concedere la massima punizione al Toro per un mani di Kaladze che, secondo le ultime disposizioni di Collina, non doveva assolutamente essere sanzionato, dato i rimbalzo sulla coscia del difensore georgiano prima del tocco con il braccio. Tutto ciò a Kaladze non è – ovviamente – piaciuto, e ai microfoni di Controcampo ha detto chiaro e tondo ciò che pensava di Farina: «È scarso, non capisce niente e mi ha derubato». I toni sono un po’ aspri, e forse il Milan potrebbe evitare di recriminare visti i tanti favori arbitrali ricevuti in questo campionato, ma è indubbio che quella di ieri per Farina sia stata una serata storta. Mica solo la sua, però: Mazzoleni, in Lazio-Genoa, ha inspiegabilmente annullato il gol del provvisorio 0-
L’unica soluzione appare la moviola in campo: nell’Nba viene già utilizzata per svariati motivi, dall’assegnazione di un fallo tecnico alla convalida di un canestro, ma anche altri sport la utilizzano, e con successo: nel Football Americano fu introdotta nel 1999, nel nuovo millennio si sono arresi alla moviola anche basket, rugby (2001), tennis e scherma (2006). Loro lo chiamano «instant replay», cambiarne il nome in «moviola» ed introdurlo nel calcio non sarebbe una cattiva idea.
Antonio Giusto - Calcio d'angolo