ANTEPRIMA – L’UEFA Youth League entra nella sua fase incandescente con i quarti di finale a gara unica che garantiscono alla vincente il biglietto per Nyon, dove si disputeranno le semifinali e la finale. Nessuna italiana presente nelle otto squadre rimaste in lizza , visto che Milan e Napoli sono state eliminate agli ottavi rispettivamente da Chelsea e Real Madrid. A parte l’assenza delle formazioni Under-19 di Bayern Monaco e Borussia Dortmund, i nomi delle compagini in gara rispecchiano a grosse linee quelli che sono i valori delle grandi del calcio europeo.
PARIS SAINT-GERMAIN 0 – 1 REAL MADRID
C’era grossa curiosità attorno a questa gara che ha aperto i quarti di finale. E gli occhi erano puntati tutti su di lui, Enzo Zidane Fernandez. Il figlio di Zinedine Zidane, dopo aver risposto alla recente chiamata dell’Under-19 francese, chiarendo tutti dubbi sulle sue intenzioni future, tornava di nuovo in Francia stavolta da avversario per sfidare i pari età del Paris Saint-Germain.
La gara è stata abbastanza tirata ed il PSG ha creato numerosi grattacapi sulla zona destra della difesa del Real Madrid i cui difensori sono stati a lungo tormentati dalle scorribande del francese Kingsley Coman. La mezzapunta di origine guineane, è stato un autentica spina nel fianco per la formazione allenata da Luis Miguel Ramis, che per l'occasione doveva rinunciare al suo giocatore di spicco, l’attaccante colombiano Juan José Narvaez, autore fin qui di 5 reti nel torneo, rimasto fuori della contesa per un problema muscolare
Coman ha messo lo zampino nelle azioni più pericolose per i parigini, incluso un tiro dal limite che ha centrato la base del palo sul finale di primo tempo. Il Real Madrid abbozzava una reazione andando vicino al gol ad inizio ripresa quando una punizione di Francisco Rodriguez costringeva Mike Maignan alla parata in tuffo. Il match però sembrava di nuovo tornare a favore dei padroni quando Hector Martinez stendeva il solito Coman lanciato a rete in contropiede: punizione dal limite e rosso per il difensore spagnolo.
Con un uomo in meno, Ramis era costretto a modificare l’assetto ed inserire forse fresche: Zidane jr veniva così sostituito senza aver inciso troppo sulla gara. Con l’uomo in più, il PSG però faticava a trovare sbocchi e la squadra spagnola ne approfittava con cinismo. Al 72’ Jaime Sanchez svettava più in alto di tutti su un calcio d’angolo e metteva dentro siglando il vantaggio.
Il gol subito era un macigno pesante da digerire per i padroni di casa i cui arrembaggi finali alla ricerca del pareggio si arenavano tutti contro la difesa madrilena che non correva pericoli degni di nota nell’ultimo quarto d’ora, portando a casa il risultato. Il Real Madrid è quindi la prima semifinalista della manifestazione ed incontrerà la vincente di Manchester City vs Benfica.
(Articolo a cura di Juri Gobbini)
CHELSEA 1 – 3 SCHALKE 04
La vera sorpresa degli ottavi è l’eliminazione del Chelsea, unica compagine finora imbattuta nel torneo. Oltretutto la squadra londinese aveva già incontrato i tedeschi sia in casa che fuori nella fase a gironi, battendoli entrambe le volte. Invece, al Chelsea Training Ground di Cobham, le parti si invertono.
Partono forte i tedeschi che passano già al quinto minuto: contatto aereo giudicato falloso di Dion Conroy su Leroy Sané e calcio di rigore che il difensore centrale norvegese Sebastian Starke Hedlund realizza.
Timida la reazione dei ragazzi di Dermot Drummy, tra cui si mette anzi in evidenza il portiere Mitchell Beeney per un intervento su Maurice Multhaup. Allo scadere del primo tempo arriva la doccia fredda per i londinesi: ancora lo scatenato Sané – funambolico centrocampista classe ‘96 in possesso del doppio passaporto francese e tedesco - evita due avversari e di tacco serve Multhaup che manda la squadra di Gelsenkirchen al riposo con il doppio vantaggio.
Nella ripresa Drummy getta nella mischia il centrocampista offensivo Izzy Brown al posto del mediano Ruben Loftus-Cheek ed i Blues beneficiano del cambio tattico prendendo in mano il pallino del gioco e riuscendo al 65’ ad accorciare le distanze con John Swift, al sesto gol in questo torneo. Ma passano solo 12 minuti e lo Schalke chiude i conti con il neoentrato Florian Pick che conclude a rete dopo uno slalom in area.
Grossa la delusione in casa Chelsea, in particolare per l’allenatore Drummy che ha schierato la stessa squadra che aveva superato agilmente il Milan agli ottavi per 4-1 ma che non ha potuto nulla contro una squadra organizzata e determinata come lo Schalke 04. I tedeschi affronteranno in semifinale il Barcellona nella sfida secca dell’11 aprile prossimo.
(Articolo a cura di Luca Parziale)
BARCELLONA 4 – 2 ARSENAL
Spettacolare il match giocato in Catalogna con sei gol realizzati, due rigori falliti ed un risultato che tuttavia non riesce a nascondere la difficoltà del Barcellona a superare un ostico Arsenal.
Si prevedeva una gara in salita per l'Arsenal, e invece è dei Gunners la prima occasione per sbloccare il match: al 19’ Chuba Akpom viene atterrato dentro l'area e calcio di rigore che però il talentino svedese Kristoffer Olsson calcia sul palo.
La squadra di Steve Gatting paga caro questo errore al 31’ minuto quando il goffo rinvio del difensore Stefan O'Connor colpisce Munir El Haddadi e finisce in porta per l’1 a 0. Ottavo gol in altrettante partite per il capocannoniere sempre più solitario del torneo.
L'Arsenal ha il pregio di rispondere bene, e due minuti prima dell’intervallo colpisce con Serge Gnabry che conclude a rete dopo l’assist filtrante di Jon Toral. Ad inizio ripresa Jordy Vinyals compie un aggiustamento tattico togliendo Joel Huertas ed inserendo il brillante camerunense Wilfrid Kaptoum con il chiaro intento di velocizzare ancor di più la manovra.Il Barça giova immediatamente del cambio e ritorna in vantaggio al 5’ della ripresa: Enguene serve con un delizioso passaggio l'imprendibile Adama Traoré che non sbaglia e batte Deyan Iliev.
L’Arsenal sembra soffrire la mancanza di un centrocampista con caratteristiche difensive – Gedion Zelalem è bravissimo nell’impostare il gioco ma paga dazio quando deve contrastare – ed infatti nove minuti più tardi la retroguardia dei Gunners viene di nuovo infilata in contropiede: il portiere Iliev è costretto a stendere El Haddadi lanciato a rete e viene espulso.
Sul dischetto si porta il terzino destro nigeriano Elohor Godswill, ma il tiro del capitano azulgrana finisce alto. Nonostante l’inferiorità numerica l'Arsenal riesce a ricompattarsi e a prendere le misure ai padroni di casa. L’ingresso di Jack Jebb porta maggiore sostanza in mezzo al campo e Akpom si segnala per la grande generosità con cui combatte da solo contro la difesa catalana.
Il Barça sta a guardare, convinto di aver già in mano la gara, ma piano piano l'Arsenal incomincia a farsi pericoloso.L’ex di turno Julio Pleguezelo sfiora il pareggio all’80’ quando Fabrice Ondoa esce alla disperata e para d’istinto il tiro del difensore avversario. Il gol è però nell’aria ed arriva pochi minuti più tardi: percussione sulla sinistra di Brandon Ormonde-Ottewil con Akpom - il migliore dei suoi assieme ad Olsson - che devia in rete il cross del terzino siglando il 2-2. Nei minuti finali però l’Arsenal paga caro gli sforzi compiuti per arrivare al pareggio e gli scatenati Kaptoum (88’) e Traore (90’) affondano definitivamente gli ospiti e lanciano il Barça alla fase finale.
(Articolo a cura di Luca Parziale)
MANCHESTER CITY 1 – 2 BENFICA
Dopo l’eliminazione di Chelsea ed Arsenal, l’Inghilterra ha perso per strada anche il Manchester City, sconfitto a domicilio dai portoghesi del Benfica. Sotto gli occhi di Vincent Kompany e Manuel Pellegrini – rispettivamente capitano ed allenatore della prima squadra - la squadra allenata da Patrick Viera partiva subito forte e già dopo 12 minuti andava in rete con il centrocampista francese Seko Fofana.
Disposti con il consueto 4-3-3, i giovani Citizens potevano contare su un formidabile tridente offensivo formato dall’austriaco Sinan Bytyqi, Devante Cole e dalla stellina portoghese Marcos Lopes, quest’ultimo ex di turno. Il netto predominio degli inglesi però non riusciva a tradursi in gol. Il City andava più volte vicino al raddoppio ma il Benfica era fortunato e bravo a salvarsi, grazie anche alla giornata di grazia del portiere capoverdiano Thierry Graça.
Nella ripresa l’allenatore portoghese João Tralhão cercava di riaggiustare l’assetto della propria squadra inserendo il centrocampista Rochina (5 gol e 5 assist per lui fin qui). Nonostante il predominio locale, gli ospiti riuscivano a contenere meglio le sfuriate di Cole e compagni ed allo stesso tempo iniziavano a farsi vedere dalle parti di Billy O’Brein. Al 74’ arrivava così il pareggio lusitano con una botta dai venti metri di Gonçalo Guedes che timbrava il suo quarto centro della competizione.
Subito il pareggio, il City si riversava di nuovo in avanti, ma Cole mancava il bersaglio centrando il palo. La dura legge del gol premiava il Benfica che con Estrella approfittava di una incertezza della retroguardia locale per segnare il 2-1 all’82’. Nel finale il City ci provava ancora, ma era di nuovo il portiere ospite Graça a dire di no ai Citizens con un paio di interventi decisivi.
Il Benfica vola così a Nyon, dove affronterà il Real Madrid. Se il Real parte sulla carta favorito, i portoghesi meritano tutte le attenzioni del caso: la squadra di Tralhão è imbattuta nella manifestazione (6 vittorie e 2 pareggi, 21 goal fatti e 7 subiti), ha dominato il proprio girone e si è presa il lusso di battere il City in trasferta. Sottovalutarla sarebbe un grosso errore.
(Articolo a cura di Juri Gobbini)
IL PROTAGONISTA
Due reti, un assist e sopratutto tanti incubi creati da Adama Traoré (Barcellona) alla difesa dell'Arsenal, incapace di trovare le contromisure all'ala destra catalana. Spagnolo di origini maliane, quella contro l'Arsenal è stata per Traoré (classe '96) solamente la terza apparizione nel torneo. Ma non c'è nessun mistero dietro a questa statistica: Traoré gioca in pianta stabile con il Barça B ed a novembre ha addirittura esordito con i grandi, debuttando sia nella Liga che in Champions League. In possesso di una accelerazione ed uno scatto devastanti, Traorè è bravo ad attaccare gli spazi e micidiale nelle ripartenze. Dotato di un buon fisico e di una discreta tecnica il diciottenne catalano- se Jordi Vinyals riuscì di nuovo a strapparlo al Barça B- potrebbe essere la stella delle final-four.
Il profilo completo di Adama Traoré
IL TABELLONE COMPLETO DEI QUARTI
11 marzo 2014
Paris Saint-Germain 0-1 Real Madrid
16 marzo 2014
Chelsea 1-3 Schalke 04
18 marzo 2014
Barcellona 4-2 Arsenal
Manchester City 1-2 Benfica
Fonto foto (Uefa.com)
Juri Gobbini

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