Nome: Christian Atsu Twasam.
Data di nascita: 10/01/1992.
Luogo di nascita: Ada Foah (Ghana).
Squadra di appartenenza: Chelsea.
Ruolo: Ala destra.
Altezza: 172 cm.
Piede: Sinistro.
Data di nascita: 10/01/1992.
Luogo di nascita: Ada Foah (Ghana).
Squadra di appartenenza: Chelsea.
Ruolo: Ala destra.
Altezza: 172 cm.
Piede: Sinistro.
Il Chelsea di Abramovich sta passando alla “fase III”. Dopo essersi fatto spazio tra le grandi del continente (“fase I”) ed aver vinto tutto (“fase II”), ora sta pianificando il futuro a media e lunga scadenza. Dal 2012, quando ha vinto la Champions League, il club londinese ha iniziato ad acquistare giovani talenti di grandi prospettive, alcuni tenendoli nella Academy, i più bravi in prima squadra, altri dandoli in prestito per maturare. È così che son stati messi sotto contratto ragazzi come Moses, Oscar, Azpilicueta, Zouma, Van Ginkel, Piazon, Wallace, Atsu, Traoré, Cuevas, Joao Rodríguez e tanti altri. Ovviamente, non tutti ce la faranno, alcuni si perderanno per strada incapaci di esprimere le qualità che gli scouts blues avevan visto in loro, altri saran venduti per fare cassa (è, ad esempio, il caso di Kevin De Bruyne, passato al Wolfsburg lo scorso Gennaio per 23 milioni di Euro) e solo pochi riusciranno a far ritorno a “Stamford Bridge” dalla porta principale.
Tra quelli che in questa stagione stan facendo molto bene c’è Christian Atsu. L’ala ghanese, sotto contratto con il Chelsea dalla scorsa estate, è nella stagione in corso in prestito al Vitesse, club olandese con cui si è stabilita una stretta relazione di collaborazione, già che nella rosa attuale dei gialloneri di Arnhem ci sono ben quattro ragazzi il cui cartellino è proprietà della squadra di Mourinho: oltre ad Atsu, anche i già citati Lucas Piazon (ventenne brasiliano, altro che sta facendo benissimo) e Bertrand Traoré (diciottenne centrocampista del Burkina Faso, giunto in Olanda nel corso del mercato invernale), ed il terzino sinistro Patrick Van Aanholt. I quattro “Blues” stan dando un gran contributo alla stagione del Vitesse, team piccolo e senza grande tradizione, ma che sta giocando un ottimo football ed è stato a lungo capolista dell’Eredivisie in corso, anche se in queste settimane è in calo.
Atsu, comunque, non è un novato. È in Europa dall’anno 2009 e gioca tra i professionisti ormai da due o tre anni. A portarlo nel Vecchio Continente appena compiuta la maggiore età fu il Porto, che lo prelevò dalla Feyenoord Academy in Ghana. Nel club iberico è stato ben quattro anni, due nelle giovanili, uno in prestito al Río Ave ed uno in prima squadra.
Si tratta di un esterno offensivo alto 1 metro e 72 centimetri, 68 kg di peso, non il tipico calciatore africano tutto potenza e velocità – doti che, comunque, non gli mancano affatto – ma un’ala molto dotata tecnicamente, con un controllo palla poco comune, fatto di tocchi brevi, veloci e delicati, senza mai perdere il comando della sfera. In questo aspetto, probabilmente il periodo di formazione ad Oporto è stato importantissimo, così come lo è stato nel dargli una formazione tattica che spesso ai suoi connazionali manca. Lui stesso è cosciente di questa sua grande dote nel controllo palla ed in dichiarazioni alla BBC un anno e mezzo fa affermò che «Per chiunque nel dribblare, il primo tocco deve essere perfetto. Io credo che questa sia la mia più grande qualità». Mancino naturale, preferisce partire dalla destra dell’attacco per puntare gli avversari ed ubriacarli coi suoi movimenti e la sua velocità, accentrarsi ed andare al tiro o per realizzare cross a rientrare, così come pure per triangolare con la mezzapunta o il centravanti ed inserirsi in area.
Si tratta di un esterno offensivo alto 1 metro e 72 centimetri, 68 kg di peso, non il tipico calciatore africano tutto potenza e velocità – doti che, comunque, non gli mancano affatto – ma un’ala molto dotata tecnicamente, con un controllo palla poco comune, fatto di tocchi brevi, veloci e delicati, senza mai perdere il comando della sfera. In questo aspetto, probabilmente il periodo di formazione ad Oporto è stato importantissimo, così come lo è stato nel dargli una formazione tattica che spesso ai suoi connazionali manca. Lui stesso è cosciente di questa sua grande dote nel controllo palla ed in dichiarazioni alla BBC un anno e mezzo fa affermò che «Per chiunque nel dribblare, il primo tocco deve essere perfetto. Io credo che questa sia la mia più grande qualità». Mancino naturale, preferisce partire dalla destra dell’attacco per puntare gli avversari ed ubriacarli coi suoi movimenti e la sua velocità, accentrarsi ed andare al tiro o per realizzare cross a rientrare, così come pure per triangolare con la mezzapunta o il centravanti ed inserirsi in area.
La prima convocazione coi “Dragoes” si diede in occasione del match di campionato del 14 Maggio 2011, in casa del Maritimo, a Funchal; Atsu rimase in panchina per tutta la gara a vedere come i vari Fredy Guarín, James Rodríguez e compagnia liquidavano i padroni di casa per 2-0. Nella stagione 2011/12 è stato, come suddetto, in prestito al Río Ave a fare esperienza insieme al compagno di squadra Kelvin: nella squadra del nord del Portogallo giocò 27 gare di Liga (23 da titolare), segnando 6 gol (di cui uno, all’utima giornata, proprio contro il suo Porto) e servendo 4 assist.
Alla fine di quella stagione, debuttò anche con la nazionale ghanese, il 1º Giugno 2012, debutto condito da gol ed assist in occasione del 7-0 al Lesotho in una gara di qualificazione alla Coppa del Mondo della prossima estate. In meno di due anni, le sue presenze in nazionale ammontano già a 20, con 4 gol segnati tra qualificazioni ai Mondiali, qualificazioni alla Coppa d’Africa e Coppa d’Africa. Nella competizione per nazioni del Continente Nero disputatasi poco più di un anno fa (Gennaio-Febbraio 2013, in Sud Africa), un Christian Atsu appena ventunenne fu titolare, contribuendo al raggiungimento delle Semifinali da parte delle “Black Stars”, ma mancando l’accesso alla Finale solo a causa della lotteria dei calci di rigore (lui, comunque, segnò il suo penalty kick) persi contro il Burkina Faso (poi sconfitto dalla Nigeria).
Intanto, era rientrato al Porto l’estate precedente, iniziando col botto: primo gettone e prima coppa in bacheca, la Supercoppa del Portogallo, vinta l’11 Agosto 2012 contro il Maritimo. La sua stagione fu, però, discontinua, con molta panchina, utilizzato prevalentemente come revulsivo per dare una scossa al gioco. Alla fine, racimolò 17 gare in Liga (con 1 gol da tre punti contro il Beira-Mar), 2 gare in Coppa del Portogallo, 1 in Coppa di Lega e ben 8 in UEFA Champions League (tutte quelle giocate dalla sua squadra – fermata dal Málaga agli Ottavi di Finale –, anche se nessuna da titolare).
La scorsa estate, negli ultimi giorni del mercato, il passaggio al Chelsea. Un trasferimento da poco più di 4 milioni di Euro (prezzo basso per un prospetto di questo tipo, giustificato in quanto al ragazzo restava un solo anno di contratto col club campione del Portogallo), battendo la concorrenza del Liverpool (rimborsato dai “Blues” per la scortesia con la cessione in prestito del nigeriano Victor Moses) e del Tottenham Hotspur. Subito ceduto in prestito in Olanda, nel Vitesse è titolare fisso ed ha finora (7 Marzo 2014) realizzato 3 reti e servito 4 assist in 18 gare di Eredivisie.
Alla fine di quella stagione, debuttò anche con la nazionale ghanese, il 1º Giugno 2012, debutto condito da gol ed assist in occasione del 7-0 al Lesotho in una gara di qualificazione alla Coppa del Mondo della prossima estate. In meno di due anni, le sue presenze in nazionale ammontano già a 20, con 4 gol segnati tra qualificazioni ai Mondiali, qualificazioni alla Coppa d’Africa e Coppa d’Africa. Nella competizione per nazioni del Continente Nero disputatasi poco più di un anno fa (Gennaio-Febbraio 2013, in Sud Africa), un Christian Atsu appena ventunenne fu titolare, contribuendo al raggiungimento delle Semifinali da parte delle “Black Stars”, ma mancando l’accesso alla Finale solo a causa della lotteria dei calci di rigore (lui, comunque, segnò il suo penalty kick) persi contro il Burkina Faso (poi sconfitto dalla Nigeria).
Intanto, era rientrato al Porto l’estate precedente, iniziando col botto: primo gettone e prima coppa in bacheca, la Supercoppa del Portogallo, vinta l’11 Agosto 2012 contro il Maritimo. La sua stagione fu, però, discontinua, con molta panchina, utilizzato prevalentemente come revulsivo per dare una scossa al gioco. Alla fine, racimolò 17 gare in Liga (con 1 gol da tre punti contro il Beira-Mar), 2 gare in Coppa del Portogallo, 1 in Coppa di Lega e ben 8 in UEFA Champions League (tutte quelle giocate dalla sua squadra – fermata dal Málaga agli Ottavi di Finale –, anche se nessuna da titolare).
La scorsa estate, negli ultimi giorni del mercato, il passaggio al Chelsea. Un trasferimento da poco più di 4 milioni di Euro (prezzo basso per un prospetto di questo tipo, giustificato in quanto al ragazzo restava un solo anno di contratto col club campione del Portogallo), battendo la concorrenza del Liverpool (rimborsato dai “Blues” per la scortesia con la cessione in prestito del nigeriano Victor Moses) e del Tottenham Hotspur. Subito ceduto in prestito in Olanda, nel Vitesse è titolare fisso ed ha finora (7 Marzo 2014) realizzato 3 reti e servito 4 assist in 18 gare di Eredivisie.
Non è chiaro se il Chelsea abbia intenzione di ripescarlo la prossima estate. Probabile che si attenda la fine della stagione e della Coppa del Mondo (il Ghana è impegnato nel difficile Gruppo G con Germania, Portogallo e Stati Uniti d’America) per fare una valutazione. Che rimanga un anno in più in Olanda, soprattutto nel caso in cui il Vitesse si qualifichi per la Champions League, non è da escludere.
Mario Cipriano
Foto: fonte www.vitesse.nl
Mario Cipriano
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