domenica 23 marzo 2014

BORN TO DREAM - Balliamo sul mondo



Nome: Shkodran
Cognome: Mustafi
Nato il: 17/04/1992
Nato a: Bad Hersfeld
Posizione: difensore centrale

Certe storie esemplificano al meglio l'espressione "cosmopolita". Il mondo intero, o quasi, come patria, l'essere figlio di varie culture, uno sguardo che va oltre il qui e ora. E quando ti capita d'incontrarle lungo il tuo cammino, la mente inizia a correre come un mappamondo mentre ruota su se stesso. Tracci rotte di mondi lontani, tenuti insieme dal coraggio di chi non è rimasto fermo, immagini quello che è stato, tra ostacoli e vittorie, riempi le pagine bianche con i colori del mondo. A me è successo proprio questo quando ho letto la storia di Shkodran. Genitori albanesi, nazionalità tedesca, un passato inglese e un presente italiano. Un talento che ha fatto scalo in mezza Europa per cercare il suo posto, per trovare qualcuno che credesse fermamente in lui e gli permettesse di fare quello che più gli piace: giocare a calcio. Inizia a farlo nelle giovanili del Bebra e del Rotenburg, poi l'importante approdo all'Amburgo. Una volta completata la trafila giovanile con la maglia dell' HSV, viene scelto dagli inglesi dell' Everton, dove militerà nella squadra riserve ma si affaccerà al calcio dei grandi nella partita di Europa League contro il Bate Borisov. L'allora ds della Sampdoria, Pasquale Sensibile, fiuta il colpo e lo porta in Liguria a costo zero nel gennaio del 2012. Sei mesi di B, poi la doppia stagione nella massima serie, sono stati il viatico verso la definitiva affermazione per questo veterano delle rappresentative giovanili tedesche, dall' under 16 alla 21, fino alla convocazione, del 28 febbraio 2014, con la nazionale maggiore. Difensore duttile che può giocare sia come centrale che, all'occorrenza, come terzino, dalla grande applicazione e dall'eccelsa capacità di leggere le linee di passaggio avversarie e andare per l'intercetto. E' puntuale nell'accorciare sull'attaccante in possesso di palla, rischia spesso l'anticipo e ha un gran senso della posizione. Tiene fisicamente nel corpo a corpo, dà noia sui calci da fermo a favore e si disimpegna più che discretamente con i piedi. Buona velocità di base e propensione alla diagonale, ma paga la rapidità nel breve e il suo uscire dalla linea crea spazio da attaccare alle sue spalle.  Doti tecnico - fisiche corroborate da scelte ponderate, sudore e testa sulle spalle, lo hanno portato fin qui, e potete scommettere che l'ascensore verso i piani alti del grattacielo del calcio non si fermerà. Ma se dall'Atlantide all'Everest non c'è posto per noi, guido io in questo tango, ci facciamo posto dai!

Foto tratta da sampdoria.it

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