Premessa E’ senz’altro l'appuntamento più affascinante del tabellone infrasettimanale della Carling Cup (la vecchia Coppa di Lega inglese). Gli Hoops contro i Red Devils. Davide contro Golia. Molte infatti le analogie con l’episodio biblico soprattutto
per la differenza dei valori individuali messi in campo. E’ anche Manchester contro Londra (visto che siamo in terra britannica), oppure Ferguson contro Briatore, due che la sanno lunga in fatto di successi sportivi.
Sicuramente si ritrovano di fronte due storiche rivali del calcio anglosassone. Da una parte una delle squadre che per blasone e per titoli è tra le più famose d’Inghilterra, dall’altra una compagine dalle origini secolari (1882) che strizza l’occhio alla Premier. E ha tutte le ragioni per farlo. I suoi proprietari sono tra gli uomini più facoltosi del pianeta.
I precedenti parlano chiaro e a favore del Manchester (27 vittorie contro le 6 del Qpr). Un dato diminuisce il distacco e riavvicina gli sfidanti. Il Manchester può vantare in bacheca due Coppe di Lega, il Qpr ne ha alzata al cielo una. E’ quella vinta nel 1966-67 in maniera sorprendente visto che allora militavano in terza divisione. Ma era senza dubbio un altro calcio.
I commenti del prepartita danno quindi ragione alla superiorità tecnica dei Reds. Forti anche della situazione interna instabile degli Hoops con un “caretaker”, ossia un traghettatore, alla guida della squadra dopo il licenziamento di Ian Dowie (allenatore fino a 2 settimane fa). In questo tipo di partite però i tifosi della squadra più debole auspicano speranzosi che le disparità sulla carta vengano alterate in campo a proprio vantaggio. Un colpo di fortuna. Gli avversari non in palla. E la gloria di una vittoria prestigiosa. Ma è sempre il rettangolo di gioco a decidere le sorti.
La Partita Nonostante l’abbondante pioggia caduta in giornata, l’Old Trafford si presenta in ottime condizioni all’appuntamento delle 21 e con circa 62mila spettatori paganti, di cui ben 7mila venuti direttamente da Londra per sostenere la squadra del campionato cadetto.
Ferguson decide di dare spazio ai giovani della squadra riserve pur affidandosi a tre giocatori d’esperienza come Neville, O’Shea e Tevez. Ainsworth schiera la formazione tipo con l’innesto del solo Mahon nel centrocampo a 5 degli Hoops, dove lo spagnolo Parejo (stellina in prestito dal Real Madrid) e il magiaro Buzsaky hanno il compito di dare linfa creativa e pericolosità alla manovra della squadra a strisce bianco-blu.
Si capisce subito che non sarà una partita facile per il Qpr. Fin dai primi minuti il Manchester propone un gioco preciso e incalzante, fatto di azioni rapide e passaggi di prima. La difesa degli Hoops resiste ai primi assalti di Tevez e compagni per merito soprattutto di alcune prodezze del portiere ceco Cerny. L’estro dell’argentino lo porta infatti vicino alla segnatura per ben due volte nei primi 10 minuti, rimanendo un’autentica spina nel fianco per Stewart e Hall, centrali in casacca bianco-blu. Al 37esimo minuto di gioco tegola importante per la squadra londinese. Buzsaky è costretto ad uscire dal campo per una distorsione al ginocchio (che lo aveva già penalizzato lo scorso anno nel terzo turno di FACup). Al suo posto entra in campo un evanescente Agyemang. Il Qpr si ritrova così all’intervallo senza il suo migliore giocatore e neppure un tiro nello specchio della porta difesa da Kuszczak.
La ripresa si apre sulla falsa riga del primo tempo con i Red Devils all’attacco e gli Hoops pronti nelle ripartenze in contropiede. Ainsworth cerca di dare vivacità alla manovra dei suoi inserendo Ledesma (talento di scuola Genoa) per uno spento Parejo. E la sostituzione sembra essere azzeccata perché l’argentino dà il via alla prima azione pericolosa targata bianco-blu. Un suo cross dalla destra infatti trova nell’area dei Red Devils la testa di Blackstock, che però smorza centralmente tra le braccia del portiere polacco Kuszczak. Al 76esimo l’episodio che decide la partita. Ramage cerca con un disperato allungo di recuperare sul neoentrato Welbeck, giovane punta del Manchester, ma finisce per franare addosso all’avversario in piena aria di rigore. L’arbitro non ha dubbi a concedere il rigore per i Reds e Tevez insacca spiazzando Cerny. A niente vale l’ingresso nei minuti finali di Di Carmine (giovane punta in prestito dalla Fiorentina) per il Qpr che anzi rischia di subire il colpo del ko. E’ bravo Cerny a neutralizzare i tiri di Park (deviazione sul palo) e Nani e a fissare il risultato con un solo gol di passivo.
Negli Spogliatoi In definitiva una prova che non può far altro che inorgoglire i tifosi degli Hoops in trasferta a Manchester. Dal punto di vista del tabellino senza dubbio, ma soprattutto per il carattere e la grinta che i propri beniamini hanno messo in campo. Una sconfitta di misura commentata con orgoglio dal traghettatore Ainsworth che ha elogiato l’attenzione e le poche sbavature della sua squadra, attualmente sesta nella Championship (in corsa per la zona playoff). Per Ferguson invece, dopo lo stop in campionato ad opera dell’Arsenal, il passaggio del turno in Carling consente una maggiore serenità in vista dell’interessante sfida di sabato contro lo Stoke City, la sorpresa della Premier di quest’inizio stagione.
Manchester United: Kuszczak, Neville (Vidic 90), Anderson, Park, Nani, Rafael, O'Shea, Evans, Gibson, Tevez, Possebon (Welbeck 72).
Qpr: Cerny, Stewart, Mahon, Hall, Parejo (Ledesma 46), Blackstock, Buzsaky (Agyemang 37), Rowlands, Ramage, Connolly, Cook (Di Carmine 78).
Marcatori: Tevez (rig 76)
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